Ci sono mondi oltre i mondi. Nei Nove Regni domina la stirpe degli dei
norreni guidata fino a poco tempo fa dal saggio Odino. Ora però quel potere e
quel trono sono nelle mani di suo figlio Thor, che continua a impiegare il suo
tempo nell’attività a lui più gradita: la battaglia contro i nemici del regno.
Ad Asgard un trono è in gioco, ad Asgard
un trono verrà assegnato.
IL
GIOCO DEL TRONO - INTERLUDIO
di FABIO VOLINO
Editor: GIUSEPPE FELICI & CARLO MONNI
Frustrante. Una sensazione già vissuta da Thor, in passato, ma sempre
frustrante rimane. Si trovava su Midgard, perso nei
suoi pensieri, lontano dalle preoccupazioni del suo ruolo di sovrano. Un ruolo
che gli ha imposto sacrifici, ma che lui ha accettato di portare avanti…
quantomeno all’inizio. Poi il folle genio criminale noto come Arthur Zarrko era apparso e, dopo una tremenda battaglia contro
una delle sue creazioni robotiche, lui e il suo avversario erano precipitati
nel flusso temporale.
Thor si guarda intorno. C’è solo sabbia e deserto attorno a lui, ma in
lontananza gli pare di scorgere i segni di una città. Nessuna traccia, invece,
di Zarrko, quel folle potrebbe anche essere morto,
per quanto ne sa il dio del tuono, schiacciato dalla sua ambizione… e dal
flusso tachionico. Se ne preoccuperà in un secondo
momento. Ora la sua priorità è capire dove si trovi e scoprire un modo per
tornare al suo tempo.
Thor rotea il suo martello e si alza in volo.
Regno di Hela.
“Questo è una complicazione che non avevo previsto” dice la dea dell’aldilà.
Per il suo piano di estensione dei domini, ha bisogno di Thor al suo fianco, ha
bisogno che lui diventi il suo braccio armato. Certo, lui non accetterà tanto
facilmente, anzi il suo rifiuto sarà netto ma lei… ha mezzi impensabili a sua
disposizione.
“Cosa è accaduto?” chiede Malekith, circondato dal
suo esercito di elfi neri richiamati dalla morte da Hela
in persona.
Scrutando in una sfera d’argento, Hela rivela al suo
altro braccio armato gli eventi delle ultime ore. Thor immerso in una profonda
meditazione, fino a quando la sua attenzione non viene richiamata da una
creatura robotica uscita dai peggiori incubi dell’uomo. L’uomo del futuro
Arthur Zarrko, per la precisione. Al culmine della
battaglia Thor, con la sua proverbiale irruenza, ha infranto il crono comando
di Zarrko, causando una falla spazio temporale e
scagliando i due nell’ignoto. Di cosa sia successo all’uomo del futuro, a Hela non importa minimamente: è su Thor che sono
concentrate tutte le sue attenzioni.
“Quindi dobbiamo abbandonare il piano?” chiede Malekith.
“Ho detto che era una complicazione che non avevo previsto, non che io non
possa porvi rimedio” precisa Hela “Anche se per
questo… sono stata costretta a chiedere l’aiuto dell’ultima persona che avrei
voluto contattare”.
Improvvisamente dalle ombre emerge una figura autoritaria avvolta in un
completo elegante, dove è il colore verde a predominare, e che tiene in mano
una staffa come se con essa volesse proclamare una, inesistente, autorità.
“Figlia mia” dice Loki “Devi essere veramente
disperata per richiedere il mio aiuto”.
Da qualche parte nel tempo e nello spazio.
In poco tempo Thor arriva in una città. Una immensa città, c’è vita che
brulica là sotto. Centinaia di persone. Il dio del tuono deve capire dove è
finito, deve capire se c’è un modo per tornare alla sua era. Così, senza
pensarci due volte, atterra. E capisce di aver fatto un errore quando decine di
skrull urlano contro di lui: alcune sono grida di
rabbia, ma molte sono grida di paura. Lo conoscono, lo temono, quindi è dopo la
Guerra Kree-Skrull, questo è certo.
“Non sono qui per…” inizia Thor.
Vuote parole. Gli skrull si lanciano contro di lui,
alla fine è l’odio contro il nemico a prevalere sulla loro paura. Thor li
allontana da sé con facilità, limitando al minimo la sua forza: sono persone
che non hanno idea di ciò che hanno di fronte e innocenti, non è colpa loro se
vivono in un regime che plagia il loro modo di pensare e non offre loro
alternative.
“Fatevi da parte, sudditi di R’Klll!” gridano più
voci all’unisono in quel momento.
R’Klll? Se è ancora viva questo significa…
I pensieri di Thor vengono interrotti da una vampata di ardenti fiamme.
“Lasciate che se ne occupino i figli del Superskrull!”.
Regno di Hela.
Nel vedere comparire Loki, Malekith
perde improvvisamente le staffe e si lancia contro il dio degli inganni. Loki aspetta che sia a pochi centimetri da lui, poi
scompare nel nulla per ricomparire ad alcuni metri di distanza, mentre Malekith cade rovinosamente a terra.
“Anche se hai un aspetto diverso” dice Loki “Ti
riconosco, re decaduto degli Elfi Neri. Di questo mi dai la colpa, vero? La
verità è che siamo stati entrambi…”. La sola idea che il dio degli inganni
ammetta di essere stato ingannato, pur da dei spaziali, gli provoca un brivido
sovrannaturale. “… Che le cose non sono andate come previsto per tutti e due. E
lottare non aggiusterà le cose. Anzi, Hela, so cosa
hai in mente di fare, qualcosa di sottilmente malvagio”.
“Qualcosa di sottilmente astuto” ribatte lei, Loki
non sa se abbia voluto fare ironia o meno.
“Sì, so delle tue agenti dormienti sulla Terra. Una la userai tra poco,
un’altra… oh, quest’altra è stata un tocco di genio, lascia che te lo dica,
spero di poterla vedere presto in azione. Però ancora non capisco perché tu mi
abbia chiamato”.
“Sai cosa è successo a Thor, vero?”.
“C’è ben poco che io non sappia di mio fratello”.
“Fratellastro” lo corregge Malekith.
Loki lo colpisce con una raffica magica e lo manda a
terra. “Odio essere interrotto. Ripeto, c’è ben poco che io non sappia di mio
fratello e quindi so che ora è disperso nel flusso temporale”.
“Io sono riuscita a rintracciare la sua essenza vitale” dice Hela “È così potente che essa mi guida come un faro anche
attraverso gli anni e le barriere, ma da sola non posso farcela. Ho bisogno
delle tue capacità per riportarlo in questo tempo”.
“Ti sfugge un dettaglio ed è…” Loki ama fare pause
drammatiche a volte “Perché io debba farlo”.
“Perché tu non puoi vivere senza di lui, perché senza di lui tu saresti
incompleto. Tutti gli astuti piani che hai ideato in questi millenni, tutti
quei giorni spesi a cercare una gloria ai suoi danni… tutto questo sarebbe
stato fatto per nulla. Vorrebbe dire che ti sei lasciato battere in perfidia e
furbizia da un uomo pelato e grassoccio che non è nemmeno un dio. Vorrebbe dire
che tu avresti perso, subito la tua più grande sconfitta”.
Loki svanisce e ricompare davanti al trono di Hela, poi posa una mano sul suo collo e inizia a premere.
Con forza e rabbia. Malekith e gli altri Elfi Neri
stanno per intervenire, ma lei alzando una mano blocca la loro avanzata.
“Devo ammetterlo, figlia mia…” afferma Loki “Sai
quali sono le corde migliori per stuzzicare il mio animo divino, sei veramente
sangue del mio sangue. Sì, ti aiuterò, lo farò per il motivo che hai detto ma
anche per altre ragioni che tu, pur essendo una dea, non potrai mai
comprendere. Poiché la vastità dei piani del dio degli inganni è qualcosa che
nessuno, in nessun universo, sarà mai in grado di concepire”.
Da qualche parte nel tempo e nello spazio.
Figli del Superskrull, si sono definiti. In realtà
non è proprio così. Sin dal primo, riuscito esperimento che trasformò il
valoroso soldato Kl'rt in un essere con le capacità
dei Fantastici Quattro, l’impero ha provato a replicare quell’esperimento, ma
invano. Sembrava che solo la forza di volontà di Kl'rt
avesse permesso di dare vita a quella particolare unicità. Il massimo che
l’impero è riuscito a fare, alterando campioni di sangue del Superskrull, è stato potenziare altri soldati, ma non al
livello del loro campione.
Detto questo, le fiammate in stile Johnny Storm e i
pugni alla maniera di Ben Grimm non aiutano Thor a condividere il nostro stesso
pensiero. Dopo un iniziale attimo di smarrimento, il dio del tuono allontana da
sé i guerrieri: nella foga però si rischia che alcuni skrull
vengano colpiti. Thor allora si alza in volo e si allontana. I figli del Superskrull, o per via di poteri innati o per via di
strumenti tecnologici a loro disposizione, si alzano a loro volta in volo e lo
inseguono.
Thor li aspetta, infine lontano dalla folla, pronto a usare Mjolnir
contro di loro. Improvvisamente, però, accade qualcosa. I guerrieri si fermano
a metà strada, letteralmente rimangono immobili e Thor nota il terrore sui loro
volti. Nota anche che stanno guardando qualcosa alle sue spalle. Si volta e
infine capisce in che punto esatto del tempo si trova. Nei cieli stellati è
appena apparsa l’imponente figura di Galactus, pronto
a cancellare questo pianeta e i suoi abitanti dall’esistenza.
I figli del Superskrull fanno retromarcia e scompaiono,
probabilmente per fare rapporto e ricevere nuovi ordini. Thor si concentra
allora su Galactus. Non ha alcuna speranza contro di
lui, questo è chiaro. E se fosse qui, Tony Stark gli farebbe la paternale su
quanto sia pericoloso influire sugli eventi del passato, anzi probabilmente è
un discorso che gli è stato fatto più volte in precedenza… senza che lui
ascoltasse.
Thor è un guerriero, davanti a lui c’è la sfida più grande di sempre. E così si
alza nuovamente in volo.
Asgard.
Nulla sfugge al vigile sguardo di Heimdall (tranne
Loki, quando sgattaiola via dalla città dorata
fingendosi un minuscolo insetto); nulla può intaccare la coriacea corazza di Heimdall (tranne Loki, quando lo
costringe costrinse a versare una lacrima per lui); nulla sfugge ai sensi di Heimdall (tranne Loki, grazie
alle sue arti magiche; in sintesi, è meglio che le strade di questi due non si
incrocino). E ora il suo sguardo avverte l’approssimarsi di uno dei più grandi
guerrieri che Asgard abbia mai avuto e che per lungo
tempo non ha solcato i corridoi del palazzo reale. Heimdall
istintivamente si inginocchia:”Odino, mio sovrano” lo
chiama commettendo un errore. L'ex reggente è infine ritornato ancora tra i
suoi simili, dopo un breve soggiorno al termine della sua cerca volta a porre
fine all'ultima guerra che ha coinvolto Asgard.
“È stata Asgard a richiamarmi” proclama Odino col suo
consueto tono pomposo e un po’ arrogante “E dimmi, dov’è Thor, mio figlio?
Presiede agli affari del regno?”.
“Thor… si è recato sulla Terra. Non abbiamo più notizie di lui da molto tempo”.
“Di nuovo il sovrano di Asgard rifugge dai suoi
doveri per la sua brama di sciocche avventure?”. Togliamo un po’. “Trovalo,
immediatamente, ovunque si trovi”.
Heimdall scruta coi suoi sensi, ma dopo svariati
minuti… “Odino, non trovo traccia di Thor da alcuna parte, è come se fosse
svanito”.
Ora non diciamo che Odino non si preoccupi per suo figlio, ci mancherebbe
altro, tuttavia l’ira che prorompe dalla sua voce darebbe adito a legittimi
sospetti. “Tutto questo non è più tollerabile! Fin troppo a lungo ho sopportato
il comportamento sfrontato di Thor, ma ora bisogna porvi freno. Heimdall, chiama a raccolta l’Althing:
è tempo che Asgard, l’intera Asgard
decida e torni ad avere un legittimo sovrano”. Ovvero Odino stesso, sarebbe la
frase successiva, se non decidesse di tacere.
Regno di Hela.
La dea dell’aldilà e Loki concentrano le loro
energie aprendo un portale nel tempo. Ma giocare con tali forze a volte ha
delle controindicazioni e forti venti cominciano a devastare il regno
infernale. Malekith e i suoi elfi oscuri resistono
strenuamente, mentre servi minori di Hela precipitano
in pozzi di fuoco.
Lì vicino, non visto, un prigioniero di Hela pensa
che non ci sarà un momento migliore per fuggire. Tanti tentativi frustrati,
questo potrebbe rivelarsi fatale: ma preferisce morire nuovamente piuttosto che
passare un altro giorno nella morsa di quella strega. La libertà, così a lungo
agognata, alla fine viene raggiunta. Ora rimane solo un obiettivo. La vendetta…
contro Thor.
Da qualche parte nel tempo e nello spazio.
Thor è come una stella luminosa nei cieli oscuri del pianeta madre skrull. Una stella che acquisisce ancora più luce quando
delle fiamme lo mancano di pochi centimetri: oggi evidentemente non è la sua
giornata.
“Non so perché tu sia qui” dice il suo nuovo avversario “Ma devi andartene
subito!”.
Un volto del passato riemerge nella memoria del tuono. “Frankie Raye! Io non ti conosco bene, ma Johnny Storm
ha sempre elogiato il tuo eroismo, il tuo sacrificio per salvare il pianeta
Terra da Galactus… ti chiedo di continuare a…”.
Le fiamme che ne conseguono fanno capire che Nova non ha alcuna intenzione di
sentire altro da parte di Thor. “Questo pianeta è condannato e così la sua
gente, come è giusto che sia: Galactus è l’equilibrio
cosmico e cancellare la razza skrull porterà
equilibrio all’universo intero!”.
Thor capisce che è inutile tentare di farla ragionare, così come se anche
riuscisse in qualche modo a sconfiggerla o metterla fuori gioco ci sarebbe
sempre Galactus con cui fare i conti… e non ha la
minima idea di come trattare con lui. Tuttavia il dio del tuono non è persona
da indugiare troppo su queste questioni, così lancia il suo martello, che
centra al volto Nova.
Poi accade tutto in un attimo: Frankie Raye è proiettata
per un istante all’indietro e perde di vista Thor, si riprende dallo
stordimento e si prepara a tornare all’attacco, ma come si volta… Thor è
sparito, come se non fosse mai stato lì. Cosa che la porta ad interrogarsi se
lo abbia davvero affrontato o sia stata vittima di qualche strana allucinazione
indotta dagli skrull. Cosa che la spinge ancor di più
ad affrettare la fine di questo pianeta.
Asgard.
Il più grande Althing che mai si sia tenuto su Asgard: tutti partecipano, inclusi i bambini. Alcuni
nostalgici votano Odino, e sono molti, i più giovani guerrieri votano Thor, e
sono altrettanti. Verso la fine, in un curioso caso di coincidenza fortuita, i
due sono alla pari. Mancano undici votanti.
“Potente Odino, aspettiamo ancora un istante” dice Heimdall
“Lascia che io scruti ancora…”.
“Il tuo parere è stato valutato, Heimdall, e
respinto” lo interrompe Odino “Voglio ringraziare ancora una volta tutti voi
che siete venuti qui oggi, ho voluto coinvolgere tutti per manifestare il mio
desiderio, la mia intenzione, di tornare sul trono di Asgard.
Il mio sconsiderato figlio Thor ha preso all’inizio delle buone decisioni, ma
poi come al solito il suo amore per Midgard e la sua
brama di avventura lo hanno distolto dai suoi propositi di sovrano”.
“Sarebbe giusto sentire anche il parere di Thor…” inizia Sif.
“Thor non è qui!” esclama Odino “Come spesso accade, aggiungo. Quindi secondo i
poteri che questo concilio mi conferisce, do il via alle votazioni per eleggere
un nuovo sovrano. Vali?”.
“Il mio voto va ad Odino”.
“Vidarr?”.
“Odino”.
“Tyr?”.
“Odino”.
“Comodo iniziare con quelli a te favorevoli, eh?” interviene Volstagg, il cui affetto per Thor rischia di procurargli
una severa lezione da parte di Odino in seguito “Tocca a me ora. Il mio voto va
a Thor. Fandral?”.
“Thor”.
“Hogun?”.
Il terzo guerriero sorprende i suoi compagni dicendo:” Odino”. E prima che loro
possano protestare aggiunge:” Thor è un ottimo compagno d’arme, ma non un buon
sovrano: deve ancora imparare molto”.
“Ha già imparato!” interviene Sif “Il mio voto va a
Thor, sempre che qualcuno non abbia qualcosa in contrario”.
“Il tuo voto è agli atti, Sif. Heimdall?”.
Fandral, Volstagg e Sif sperano in un miracolo, ma il guardiano del ponte non
li sorprende:” Odino”.
“Siamo a cinque voti per me e tre per Thor. Continuiamo. Thialfi?”.
Neanche qui ci sono sorprese. “Thor”.
“Hermod?”.
Per la sorpresa di tutti, Odino incluso, costui dice:” Thor”. Avendo il dio del
tuono convinto l’asgardiano del suo valore negli
ultimi mesi, sia come guerriero che come sovrano.
“Sembra dunque che siamo in una situazione di parità e le regole dell’Althing mi impediscono di votare per me stesso” afferma
Odino “Dunque l’ultimo voto sarà quello decisivo: Balder?”.
Regno di Hela.
Tutto è ora confuso nella mente di Thor. Mentre combatteva contro Nova, poco
dopo che Mjolnir era tornato tra le sue mani,
qualcosa lo aveva afferrato alle spalle e fatto precipitare in un vuoto
infinito. Degli occhi ipnotici lo avevano poi ammaliato e messo sotto il suo
comando.
Con sguardo perso, Thor vede un essere dalla pelle verde arrivare in questo
regno. Due persone sono rinchiuse in delle gabbie, un esercito di mostruose
creature le circonda, altre due persone fronteggiano l’essere dalla pelle
verde, gli sembra di riconoscerle. Poi qualcosa scatta nella sua mente, mentre
col suo martello colpisce la creatura dalla pelle verde.
“Anche se già lo conosci, mostro, voglio presentarti l’ultimo schiavo della
nostra causa” dice Hela “Pazientemente ha aspettato
il suo momento, ora può scatenarsi. Thor, uccidi la creatura!”.
Asgard.
Balder dice:” Mi astengo”.
“Non ti è permesso!” gli intima Odino “La codardia non è prerogativa del tuo
carattere. Il coraggio va mostrato sia sul campo di battaglia che a colloquio
con i tuoi pari. Quindi dicci a chi va il tuo voto”.
Balder si toglie l’elmo e si mette le mani nei
capelli. Da sempre gli asgardiani lodano l’eroismo
dell’asgardiano e il suo amore per tutti gli esseri
viventi. Ogni cosa che Balder ha fatto, l’ha sempre
fatta per il bene di Asgard, per il bene del popolo
che ama. Quindi la decisione che prende, la prende unicamente per il bene di Asgard… o forse sarebbe meglio dire per quello che lui
ritiene essere il bene di Asgard. Forse da questo
momento in avanti non tutti continueranno a lodare il suo eroismo.
“Il mio voto… va a Odino!”.
CONTINUA SU HULK 24
Note: Iniziamo pure dicendo che di questa storia forse non c'era
bisogno. Nell'ultimo numero si era visto Thor trasportato in un'altra era a
causa di un piano andato a male di Zarrko. E io
potevo far finta di nulla, potevo metterlo contro Hulk e
"dimenticarmi" che questo fosse avvenuto. La mia anima ricucitrice di
trame non lo ha consentito ed ecco spiegato (anche se in modo sbrigativo -
dopotutto è una trama che ho ereditato e che non mi interessava portare avanti)
come Thor sia riuscito a tornare nel presente, col finale che si ricollega a
Hulk 23.
Non farò nemmeno finta di non sapere che al momento dell'arrivo di Galactus sul pianeta madre skrull,
da qualche parte si aggiravano anche gli X-Men: ma quelle scene che con un
piccolo accenno si ricollegano a una trama che oggi solo io ricordo ho deciso
di lasciarle da parte poiché, in ultima analisi, ininfluenti ai fini della
trama. Inoltre stanno ripubblicando il ciclo di Byrne sui Fantastici Quattro,
che vi consiglio: fu lì che questa epico momento cosmico, qui non mostrato del
tutto, arrivò alla sua drammatica conclusione.
Thor forse tornerà con un breve ciclo, dopotutto qualcuno è fuggito dal regno
di Hela e... chi mai potrà essere? Inoltre c'è una
nuova situazione politica ad Asgard, fortemente
voluta da Odino (qui nella sua versione simpatico come una scopa nel... che
personalmente adoro). Nel frattempo la saga Il Gioco Del Trono prosegue e vedrà
il dio del tuono protagonista.